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Simone Balbi

Fino a oggi, la valutazione dell’efficienza di un sistema di isolamento tecnico industriale si basava spesso su ipotesi, stime o parametri generici.

Dal 1° dicembre 2024, con l’entrata in vigore della norma EN 17956:2024, le imprese hanno finalmente a disposizione uno strumento oggettivo, misurabile e indipendente per valutare la performance energetica del proprio sistema di isolamento.

Un cambio di paradigma che può trasformare un’area spesso trascurata dell’impianto in una leva concreta di performance, sostenibilità e competitività.

Cosa prevede lo standard EN 17956:2024 e perché segna un punto di svolta

La EN 17956:2024 è uno standard europeo pensato per portare trasparenza, comparabilità e metodo scientifico nella valutazione dei sistemi di isolamento tecnico.

Il suo cuore è un sistema di classificazione energetica che assegna un punteggio da A (massima efficienza) a G (minima), sulla base della densità di flusso termico disperso.

In pratica: più un isolamento è efficace nel trattenere energia, più alta sarà la sua classe. Se invece lascia passare troppo calore (oltre il valore massimo della classe F), verrà classificato come G.

Questa metodologia rappresenta una rivoluzione per diversi motivi:

  • È indipendente dal materiale usato, poiché valuta la performance effettiva, non la marca o la tipologia dell’isolante.
  • È applicabile a ogni geometria, come tubazioni, superfici piane, componenti speciali e qualsiasi altra forma presente in impianti industriali complessi.
  • Copre un ampio range di temperature, da -30°C a +650°C.
  • È replicabile e comparabile, perciò ogni azienda può ottenere una valutazione coerente e confrontabile con quella di altri operatori o impianti.

Per le aziende questo si traduce in un’opportunità chiara: sapere esattamente dove, quanto e perché stanno perdendo energia, per intervenire in modo mirato.

Ma come si applica concretamente lo standard EN 17956:2024? Lo vediamo nelle prossime righe.

Come funziona il metodo (e cosa ti permette di fare)

Il processo di classificazione secondo EN 17956:2024 è strutturato in quattro passaggi chiave, pensati per accompagnare l’azienda dalla definizione dell’obiettivo fino alla lettura dei risultati.

1. Selezione della classe di efficienza

Si parte sempre da una scelta strategica: qual è il livello di efficienza energetica che voglio (o posso) raggiungere?

Scegliere la classe desiderata (da A a F) ti permette di calibrare l’intervento in base al ROI atteso.

2. Identificazione della temperatura di processo

Ogni impianto ha condizioni operative specifiche. Indicando la temperatura di esercizio, è possibile calcolare lo spessore necessario e la tipologia più adatta di isolante per rientrare nella classe selezionata.

3. Definizione della geometria

Si specificano forma, dimensioni e tipologia della superficie o componente da isolare (tubi, superfici, flange, ecc.). Questo passaggio è essenziale per simulazioni affidabili.

4. Interpretazione dei risultati

Il sistema restituisce il valore massimo di dispersione ammesso per la classe scelta, insieme all’indicazione dello spazio minimo necessario per rispettarla. In questo modo puoi verificare se l’isolamento attuale è adeguato… o quanto sei lontano dal tuo obiettivo.

Da “costo tecnico” a leva strategica: i benefici per la tua impresa

Troppo spesso l’isolamento tecnico viene trattato come una voce passiva nei budget di manutenzione, con perdite invisibili che, su scala europea, si traducono in costi economici enormi ogni anno.

Adottare la EN 17956:2024 significa cambiare prospettiva:

  • Puoi misurare con precisione l’efficienza del tuo isolamento, con dati concreti, non supposizioni.
  • Puoi identificare i punti critici dell’impianto e pianificare un revamping con un ritorno sull’investimento misurabile.
  • Puoi confrontare soluzioni diverse in modo oggettivo, senza basarti solo su schede tecniche o brochure commerciali.
  • Puoi dimostrare conformità a normative come la EED e la IED, sempre più centrali nelle politiche di sostenibilità.
  • E soprattutto: puoi ridurre i consumi e i costi, migliorando la competitività e riducendo l’impronta ambientale.

Vuoi sapere come applicare la EN 17956:2024 al tuo impianto?

Noi di New Componit possiamo supportarti passo dopo passo: dalla valutazione iniziale alla simulazione delle performance, fino alla proposta di soluzioni su misura per rispettare gli standard più elevati.

Contattaci per richiedere una simulazione basata sul metodo TIPCHECK, il nostro protocollo di diagnosi energetica utile a identificare le dispersioni termiche e quantificare il risparmio potenziale.

Scoprirai dove stai perdendo energia… e quanto potresti davvero risparmiare.

Perché oggi l’isolamento non è più solo una protezione.

È un vantaggio competitivo.

Vuoi migliorare comfort e performance nel tuo impianto con una soluzione su misura?

Nell’era della trasformazione digitale, la sicurezza delle informazioni è diventata un pilastro essenziale per proteggere dati aziendali e clienti. Con minacce informatiche in continua evoluzione, garantire un ambiente sicuro non è solo una priorità, ma una responsabilità strategica per ogni impresa.

Tuttavia, garantire un ambiente sicuro non significa solo adottare tecnologie all’avanguardia: richiede un cambiamento culturale profondo, che coinvolga ogni livello dell’organizzazione.

Per questo motivo, in New Componit abbiamo intrapreso un percorso ambizioso di rafforzamento della sicurezza delle informazioni, basato su tre pilastri principali: formazione continua, tecnologia proattiva e una cultura della collaborazione.

Questo cammino non è solo un investimento per proteggere la nostra azienda, ma un impegno per garantire che i dati dei nostri clienti siano sempre al sicuro.

Formazione continua: il cuore della strategia

In New Componit siamo convinti che il primo passo verso una maggiore sicurezza risieda nelle persone. Ogni nostro collaboratore è parte attiva di questo percorso, perché la consapevolezza e la preparazione individuale sono i nostri più grandi alleati. Non basta dotarsi delle migliori tecnologie: se le persone non sono preparate a riconoscere e gestire le minacce, l’intero sistema di sicurezza può diventare vulnerabile.

La formazione continua è quindi il cuore della nostra strategia. Organizziamo regolarmente sessioni che non si limitano alla teoria, ma offrono strumenti pratici e immediatamente applicabili. I nostri collaboratori imparano, ad esempio, a:

  • Riconoscere e gestire e-mail di phishing.
  • Creare e conservare password sicure.
  • Applicare le migliori pratiche per la protezione dei dati sensibili.
  • E molto altro.

Questo approccio ci permette di trasformare ogni collaboratore da “anello debole” della catena a “prima linea di difesa” dell’azienda. La sicurezza delle informazioni, infatti, non può essere delegata: è una responsabilità condivisa che coinvolge ogni persona all’interno dell’organizzazione.

Tecnologia e prevenzione: un approccio proattivo

Se le persone sono il cuore della strategia, la tecnologia rappresenta la spina dorsale del nostro sistema di sicurezza.

Sappiamo che la sicurezza assoluta non esiste, ma un metodo preventivo e dinamico può fare la differenza. Utilizziamo soluzioni tecnologiche avanzate per monitorare in tempo reale la nostra infrastruttura, identificando e mitigando le minacce prima che possano causare danni.

Queste tecnologie ci permettono di:

  • Monitorare costantemente il traffico di dati e i comportamenti sospetti.
  • Individuare rapidamente le vulnerabilità e intervenire tempestivamente.
  • Proteggere sia i dati aziendali sia quelli dei nostri clienti, rafforzando la fiducia che ripongono in noi.

Grazie a questi strumenti, possiamo garantire un ambiente più sicuro per i nostri processi e, di conseguenza, per le attività dei nostri partner. La fiducia è un elemento cruciale in qualsiasi relazione commerciale, e la sicurezza delle informazioni è uno dei modi migliori per costruirla e consolidarla nel tempo.

Protezione delle informazioni: un impegno di squadra

La sicurezza delle informazioni non è quindi un traguardo, ma un percorso in continua evoluzione. Ogni giorno emergono nuove minacce, e il nostro impegno è quello di anticiparle e affrontarle con determinazione. Per farlo, crediamo nella forza della collaborazione: lavoriamo insieme al nostro team e ai nostri partner per costruire un sistema sicuro e resiliente.

Ogni passo avanti che compiamo è il risultato di un lavoro di squadra, in cui il contributo di ogni individuo è fondamentale.

Questo ci consente di affrontare le sfide del futuro con fiducia e determinazione, costruendo un ambiente sicuro non solo per New Componit, ma anche per i clienti che si affidano a noi.

Sicurezza ed efficienza energetica: due obiettivi complementari

La sicurezza delle informazioni è parte integrante del nostro impegno più ampio verso l’efficienza e l’innovazione industriale. Proteggere i dati significa proteggere le soluzioni che offriamo, garantendo che i nostri clienti possano contare su processi sicuri ed efficienti.

Inoltre, la nostra esperienza trentennale nello sviluppo di soluzioni tessili per l’isolamento termico ci ha insegnato che ogni dettaglio conta. Ridurre le perdite termiche e ottimizzare le prestazioni degli impianti sono obiettivi che richiedono precisione, ma anche una gestione sicura e affidabile dei dati che supportano questi processi.

New Componit è al fianco delle aziende industriali non solo per migliorare l’efficienza energetica, ma anche per costruire un futuro più sicuro. La nostra esperienza e il nostro impegno ci permettono di essere un partner affidabile e proattivo in entrambi gli ambiti.

Vuoi migliorare comfort e performance nel tuo impianto con una soluzione su misura?

Quando si lavora con sistemi isolanti, è fondamentale prestare attenzione a potenziali contaminazioni da cromo esavalente o suoi composti, soprattutto se l’impianto opera a temperature superiori ai 300°C.

In particolare, durante lo smontaggio dei sistemi isolanti è importante notare l’eventuale presenza di polvere giallastra all’interno dell’isolamento o sul componente precedentemente isolato: in questo caso sono necessarie azioni di protezione immediate.

Se hai rilevato la polvere giallastra ed eseguendo un test rapido del cromo hai accertato la presenza di cromo esavalente nel tuo impianto devi segnalare subito la sua presenza e procedere con una bonifica.

In generale, ricorda che le operazioni di smontaggio e disinstallazione di isolamenti dovrebbero essere eseguite da personale preposto ed adeguatamente istruito a farlo e che l’eventuale pulizia della macchina deve essere gestita da società preposte a farlo in sicurezza.

Inoltre, se i materiali isolanti sono già stati usati, devi sempre considerarli contaminati e smaltirli correttamente.

Vuoi migliorare comfort e performance nel tuo impianto con una soluzione su misura?

In questi mesi noi di New Componit abbiamo deciso di affrontare in modo approfondito il tema del cromo esavalente attraverso i nostri vari canali per dare una corretta informazione sui rischi al nostro team e ai nostri clienti; al tempo stesso vogliamo fornire una risposta tempestiva alla richiesta di misure preventive da mettere in atto negli impianti industriali.

Il cromo esavalente rappresenta una tematica di rilievo da quasi un anno e tuttora in aggiornamento: ancora oggi, infatti, sono in corso le valutazioni sulla pericolosità del cromo esavalente negli impianti industriali.

La richiesta di restrizione da parte della Commissione europea

Di recente la Commissione europea ha presentato all’ECHA (European Chemicals Agency) una proposta di aggiornamento della richiesta di restrizione per le sostanze a base di cromo esavalente; in particolare, verranno valutate altre 12 sostanze in aggiunta alle due già presenti nella richiesta originale del settembre 2023.

Le sostanze inserite nella nuova proposta di restrizione presentata all’ECHA possono comportare rischi per i lavoratori e la popolazione, oltre che per l’ambiente, se utilizzate come sostituti delle sostanze a base di cromo esavalente soggette ad autorizzazione.

Come funziona la procedura di restrizione?

Le procedure di restrizione sono fondamentali per la tutela dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente: uno Stato membro dell’Unione Europea, o la Commissione europea, può proporre una restrizione qualora tema che una determinata sostanza costituisca un rischio inaccettabile per la salute umana o dell’ambiente.

La procedura viene avviata presentando la richiesta di restrizione all’ECHA, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche; dopo la verifica di conformità della richiesta, la proposta viene analizzata dai due comitati dell’ECHA:

  • il comitato per la valutazione dei rischi (RAC) formula il proprio parere in merito all’adeguatezza della restrizione in base ai rischi per la salute umana e per l’ambiente rilevati per la sostanza;
  • il comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) prepara il parere sugli impatti socioeconomici della restrizione proposta, quindi in base ai costi e ai benefici della stessa.

Una volta ricevute tutte le osservazioni dall’ECHA, la Commissione europea fa una valutazione complessiva e aggiorna l’elenco delle restrizioni: approvato l’elenco, il settore industriale, che comprende l’intera filiera, è tenuto a rispettarla e gli Stati membri UE diventano responsabili dell’applicazione della restrizione.

Le ultime novità sul cromo esavalente

Attualmente la procedura di restrizione per le sostanze a base di cromo esavalente è ancora in fase di analisi; l’ampliamento del campo di applicazione della richiesta ha infatti portato l’ECHA a posticipare la valutazione finale e di conseguenza la stesura dell’elenco delle restrizioni.

Durante la fase di analisi, i comitati dell’ECHA possono invitare le parti interessate a presentare prove per supportare la preparazione della proposta; nel caso del cromo esavalente, il 6 giugno 2024 l’ECHA ha discusso i primi risultati basati sui dati ricevuti inizialmente e ha lanciato un secondo invito a presentare prove dei rischi e benefici a supporto della proposta aggiornata.

Fino alla stesura dell’elenco finale delle restrizioni, è importante continuare a tenersi aggiornati su questa tematica, per essere certi di rispettare le normative europee e tutelare il benessere dei propri lavoratori e dell’ambiente.

Molte sostanze derivate dal cromo esavalente, infatti, sono facilmente presenti negli impianti industriali e vengono classificate come cancerogene e altamente tossiche per l’ambiente, con conseguenze a lungo termine per la salute.

Tra le sostanze pericolose derivate dal cromo esavalente è bene considerare il cromato di calcio; questo composto si forma a seguito dell’ossidazione del cromo con l’ossido di calcio ed è importante prevenirne la formazione nel proprio impianto.

Come prevenire i rischi derivanti dai composti a base di cromo esavalente?

Evitare di utilizzare sistemi di isolamento termico con materiali contenenti calcio, sodio, potassio o loro ossidi è il primo passo per mettersi al sicuro dai rischi derivanti dal cromo esavalente.

Oggi è possibile prevenire la formazione dei composti a base di cromo esavalente, come il cromato di calcio, negli impianti industriali adottando soluzioni tessili studiate appositamente a questo scopo.

Noi di New Componit nel corso degli anni abbiamo investito nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni tessili che prevengono la possibile formazione del cromo esavalente negli impianti industriali.

Infatti, nella nostra gamma di prodotti abbiamo inserito la linea Greenflex che comprende i sistemi di isolamento per alte temperature con protezioni prive di calcio. Grazie alla sostituzione di tessuti e materassini isolanti contenenti calcio, i nostri manufatti tessili Greenflex, quando utilizzati, non rilasciano sostanze tossiche, risultando ideali per la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e permettendoti di lavorare nel rispetto delle normative internazionali sulla sicurezza.

I nostri manufatti per alte temperature, inoltre, favoriscono il contenimento del calore, garantendo maggior efficienza agli apparati coibentati: contribuiscono quindi un risparmio economico, ma soprattutto una riduzione delle potenziali emissioni di CO2 in atmosfera rendendo il tuo impianto ancora più sostenibile a livello ambientale.

Vuoi migliorare comfort e performance nel tuo impianto con una soluzione su misura?

Come già spiegato in un articolo precedente, il cromo esavalente e i suoi composti sono sostanze tossiche, pericolose per i tuoi operatori e l’ambiente.

Per evitare la formazione di cromo esavalente è necessario conoscere le condizioni alle quali possono formarsi i suoi composti e adottare sistemi studiati attentamente per prevenire la formazione di queste sostanze tossiche.

Noi di New Componit abbiamo investito nella ricerca e sviluppo di soluzioni che possono evitare la formazione del cromo esavalente: la nostra linea GreenFlex è studiata appositamente per prevenire la formazione di sostanze tossiche e dannose per l’ambiente, garantendo sicurezza di operatori e ambiente.

Vuoi migliorare comfort e performance nel tuo impianto con una soluzione su misura?

Oggi vorrei parlarvi di un problema di cui sento discutere ormai da diversi mesi: la formazione di cromo esavalente e derivati su apparati isolati termicamente.

Mi sono documentato a fondo sull’argomento e credo valga la pena fare alcune considerazioni.

Noi di New Componit vogliamo evidenziare la pericolosità di lavorare a contatto con i materiali isolanti esausti, in generale, e in particolare con quelli contenenti calcio che hanno operato in condizioni di esercizio ben definite.

La buona notizia? Esistono soluzioni tessili appositamente studiate per prevenire la formazione di cromo esavalente.

Vuoi migliorare comfort e performance nel tuo impianto con una soluzione su misura?

 

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