Quando si lavora con sistemi isolanti, è fondamentale prestare attenzione a potenziali contaminazioni da cromo esavalente o suoi composti, soprattutto se l’impianto opera a temperature superiori ai 300°C.
In particolare, durante lo smontaggio dei sistemi isolanti è importante notare l’eventuale presenza di polvere giallastra all’interno dell’isolamento o sul componente precedentemente isolato: in questo caso sono necessarie azioni di protezione immediate.
Se hai rilevato la polvere giallastra ed eseguendo un test rapido del cromo hai accertato la presenza di cromo esavalente nel tuo impianto devi segnalaresubito la sua presenza e procedere con una bonifica.
In generale, ricorda che le operazioni di smontaggio e disinstallazione di isolamenti dovrebbero essere eseguite da personale preposto ed adeguatamente istruito a farlo e che l’eventuale pulizia della macchina deve essere gestita da società preposte a farlo in sicurezza.
Inoltre, se i materiali isolanti sono già stati usati, devi sempre considerarli contaminati e smaltirli correttamente.
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Direttore Generale presso New Componit
Esperto in isolamento industriale e giunti di dilatazione. Supporta le aziende nell’innovazione e nella ricerca di soluzioni affidabili e sicure.
In questi mesi noi di New Componit abbiamo deciso di affrontare in modo approfondito il tema del cromo esavalente attraverso i nostri vari canali per dare una corretta informazione sui rischi al nostro team e ai nostri clienti; al tempo stesso vogliamo fornire una risposta tempestiva alla richiesta di misure preventive da mettere in atto negli impianti industriali.
Il cromo esavalente rappresenta una tematica di rilievo da quasi un anno e tuttora in aggiornamento: ancora oggi, infatti, sono in corso le valutazioni sulla pericolosità del cromo esavalente negli impianti industriali.
La richiesta di restrizione da parte della Commissione europea
Di recente la Commissione europea ha presentato all’ECHA (European Chemicals Agency) una proposta di aggiornamento della richiesta di restrizione per le sostanze a base di cromo esavalente; in particolare, verranno valutate altre 12 sostanze in aggiunta alle due già presenti nella richiesta originale del settembre 2023.
Le sostanze inserite nella nuova proposta di restrizione presentata all’ECHA possono comportare rischi per i lavoratori e la popolazione, oltre che per l’ambiente, se utilizzate come sostituti delle sostanze a base di cromo esavalente soggette ad autorizzazione.
Come funziona la procedura di restrizione?
Le procedure di restrizione sono fondamentali per la tutela dei lavoratori, della popolazione e dell’ambiente: uno Stato membro dell’Unione Europea, o la Commissione europea, può proporre una restrizione qualora tema che una determinata sostanza costituisca un rischio inaccettabile per la salute umana o dell’ambiente.
La procedura viene avviata presentando la richiesta di restrizione all’ECHA, l’Agenzia europea delle sostanze chimiche; dopo la verifica di conformità della richiesta, la proposta viene analizzata dai due comitati dell’ECHA:
il comitato per la valutazione dei rischi (RAC) formula il proprio parere in merito all’adeguatezza della restrizione in base ai rischi per la salute umana e per l’ambiente rilevati per la sostanza;
il comitato per l’analisi socioeconomica (SEAC) prepara il parere sugli impatti socioeconomici della restrizione proposta, quindi in base ai costi e ai benefici della stessa.
Una volta ricevute tutte le osservazioni dall’ECHA, la Commissione europea fa una valutazione complessiva e aggiorna l’elenco delle restrizioni: approvato l’elenco, il settore industriale, che comprende l’intera filiera, è tenuto a rispettarla e gli Stati membri UE diventano responsabili dell’applicazione della restrizione.
Le ultime novità sul cromo esavalente
Attualmente la procedura di restrizione per le sostanze a base di cromo esavalente è ancora in fase di analisi; l’ampliamento del campo di applicazione della richiesta ha infatti portato l’ECHA a posticipare la valutazione finale e di conseguenza la stesura dell’elenco delle restrizioni.
Durante la fase di analisi, i comitati dell’ECHA possono invitare le parti interessate a presentare prove per supportare la preparazione della proposta; nel caso del cromo esavalente, il 6 giugno 2024 l’ECHA ha discusso i primi risultati basati sui dati ricevuti inizialmente e ha lanciato un secondo invito a presentare prove dei rischi e benefici a supporto della proposta aggiornata.
Fino alla stesura dell’elenco finale delle restrizioni, è importante continuare a tenersi aggiornati su questa tematica, per essere certi di rispettare le normative europee e tutelare il benessere dei proprilavoratori e dell’ambiente.
Molte sostanze derivate dal cromo esavalente, infatti, sono facilmente presenti negli impianti industriali e vengono classificate come cancerogene e altamente tossiche per l’ambiente, con conseguenze a lungo termine per la salute.
Tra le sostanze pericolose derivate dal cromo esavalente è bene considerare il cromato di calcio; questo composto si forma a seguito dell’ossidazione del cromo con l’ossido di calcio ed è importante prevenirne la formazione nel proprio impianto.
Come prevenire i rischi derivanti dai composti a base di cromo esavalente?
Evitare di utilizzare sistemidi isolamento termico con materiali contenenti calcio, sodio, potassio o loro ossidi è il primo passo per mettersi al sicuro dai rischi derivanti dal cromo esavalente.
Oggi è possibile prevenire la formazione dei composti a base di cromo esavalente, come il cromato di calcio, negli impianti industriali adottando soluzioni tessili studiate appositamente a questo scopo.
Noi di New Componit nel corso degli anni abbiamo investito nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni tessili che prevengono la possibile formazione del cromo esavalente negli impianti industriali.
Infatti, nella nostra gamma di prodotti abbiamo inserito la linea Greenflex che comprende i sistemi di isolamento per alte temperature con protezioni prive di calcio. Grazie alla sostituzione di tessuti e materassini isolanti contenenti calcio, i nostri manufatti tessili Greenflex, quando utilizzati, non rilasciano sostanze tossiche, risultando ideali per la sicurezza dei lavoratori e dell’ambiente e permettendoti di lavorare nel rispetto delle normative internazionali sulla sicurezza.
I nostri manufatti per alte temperature, inoltre, favoriscono il contenimento del calore, garantendo maggior efficienza agli apparati coibentati: contribuiscono quindi un risparmio economico, ma soprattutto una riduzione delle potenziali emissioni di CO2 in atmosfera rendendo il tuo impianto ancora più sostenibile a livello ambientale.
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Come già spiegato in un articolo precedente, il cromo esavalente e i suoi composti sono sostanze tossiche, pericolose per i tuoi operatori e l’ambiente.
Per evitare la formazione di cromo esavalente è necessario conoscere le condizioni alle quali possono formarsi i suoi composti e adottare sistemistudiati attentamente per prevenire la formazione di queste sostanze tossiche.
Noi di New Componit abbiamo investito nella ricerca e sviluppo di soluzioni che possono evitare la formazione del cromo esavalente: la nostra linea GreenFlex è studiata appositamente per prevenire la formazione di sostanze tossiche e dannose per l’ambiente, garantendo sicurezza di operatori e ambiente.
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Oggi vorrei parlarvi di un problema di cui sento discutere ormai da diversi mesi: la formazione di cromo esavalente e derivati su apparati isolati termicamente.
Mi sono documentato a fondo sull’argomento e credo valga la pena fare alcune considerazioni.
Noi di New Componit vogliamo evidenziare la pericolosità di lavorare a contatto con i materiali isolanti esausti, in generale, e in particolare con quelli contenenti calcio che hanno operato in condizioni di esercizio ben definite.
La buona notizia? Esistono soluzioni tessili appositamente studiate per prevenire la formazione di cromo esavalente.
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Ormai da mesi si parla della crescente problematica legata alla possibile formazione di cromo esavalente sugli apparati isolati all’interno degli impianti industriali.
Perché si è aperto un dibattito su questo tema?
Perché questo composto, derivante dalle reazioni termochimiche tra leghe metalliche contenenti cromo e ossidi presenti nei materiali isolanti convenzionali, costituisce una minaccia per la sicurezza dei lavoratori.
La pericolosità del cromo esavalente
Il cromo esavalente è classificato come sostanza molto pericolosa, con effetti tossici sull’ambiente e rischi gravi per la salute umana. Ed è, pertanto, fondamentale capire quali sono le situazioni a rischio e come affrontarle.
Memori di quanto accaduto in passato con l’amianto: non possiamo trascurare la situazione e impiegare decenni prima di riconoscerne la pericolosità.
Pertanto è di vitale importanza comprendere le condizioni che favoriscono la sua formazione. Questo composto è il frutto di una reazione termochimica che fa sì che il cromo, contenuto in molte leghe metalliche, si ossidi in determinate situazioni ambientali con l’ossido di calcio contenuto in molti materiali isolanti convenzionali.
Ne nasce un composto denominato cromo esavalente che poi non volatilizza più al di sotto degli 800°C.
Ma quali sono le condizioni ambientali a cui prestare particolare attenzione?
La presenza di materiali isolanti convenzionali contenenti calcio, sodio o potassio.
Il raggiungimento di temperature operative tra 300°C e 600°C.
La presenza di leghe metalliche contenenti cromo.
Una specifica percentuale di ossigeno nell’ambiente di lavoro.
Solonel caso in cui si verifichino tutte queste condizioni, si deve accendere un immaginario campanello d’allarme.
Come affrontare il problema
Riconoscere la presenza di cromo esavalente è fondamentale. Durante le operazioni di smontaggio degli isolamenti, la presenza di una polvere giallastra costituisce un importante indicatore.
In questi casi, è essenziale agire prontamente:
le operazioni di smontaggio degli isolanti devono essere eseguite da personale adeguatamente istruito;
l’esito di test rapidi del cromo può confermare la sua presenza;
nel caso di esito positivo è importante procedere con una bonifica immediata;
la manipolazione di materiali contaminati da questo composto deve essere affidata a personale esperto in grado di operare in sicurezza;
i materiali contaminati devono essere smaltiti correttamente.
Ma quali misure preventive si possono attuare?
L’aspetto della prevenzione ci sta molto a cuore: infatti, oltre alla corretta informazione su questi rischi, quali misure preventive si possono mettere in atto negli impianti industriali?
La risposta di New Componit, frutto di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo sul prodotto, è la progettazione di sistemi di isolamento per alte temperature privi di calcio, in modo da garantire la sicurezza delle persone e dell’ambiente nel completo rispetto delle normative internazionali sulla sicurezza sul lavoro e sull’ambiente.
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Google Fonts è un servizio per visualizzare gli stili dei caratteri di scrittura gestito da Google Ireland Limited e serve ad integrare tali contenuti all’interno delle proprie pagine.